QUEBEC (CAN) – Facile successo delle statunitensi Diggins e Randall (foto sotto) nel team sprint sulla pista di 1600 metri ricavata ai piedi della collina del Parlamento canadese e, in campo maschile, prima vittoria del Kazakhstan in una gara di Coppa del Mondo con Chebotko che in spaccata e al fotofinish batte Petukhov. Un tracciato non duro ma abbastanza tecnico, con un paio di curve che hanno provocato contatti e cadute senza comunque alterare il risultato. Hanno vinto i più forti in campo ma non in assoluto, in quanto non tutte le nazioni hanno schierato i loro elementi migliori preferendo evitare questa trasferta per riservarli al Tour de Ski. Northug, Cologna e Bjoergen tanto per fare dei nomi.
Fra le donne non c’è stata praticamente storia. Diggins, giovane speranza che diventa sempre più certezza, aveva il compito di tenere sotto controllo la gara, evitando ogni tentativo di fuga. Lo ha svolto nel migliore dei modi, riuscendo addirittura a riportarsi in gruppo dopo essere stata urtata e atterrata dalla svedese Pajala, e lanciare in prima posizione la vincitrice dell’ultima Coppa di specialità. Che così ha fatto corsa di testa dall’inizio alla fine, con un minimo vantaggio sulla norvegese Falla, l’unica che abbia tentato di affiancarla e superarla per pagare poi lo sforzo nel rettilineo finale tanto da essere superata dalla tedesca Herrmann la quale, negli ultimi 50 metri ,ha recuperato tre posizioni.
Ben più combattuta la gara maschile, con i canadesi Kershaw e Harvey, campioni del mondo di questa specialità, che correvano in casa e non volevano deludere un pubblico entusiasta che sognava il loro successo. Rimasto però deluso quando, nel giro finale, Joensson è entrato in collisione con Harvey, rompendo un bastoncino e uscendo quindi di gara ma togliendo il canadese dalla lotta per il primo posto, diventato una questione personale fra Petukhov lanciato sulla corsia centrale e Chebotko (foto sotto).
Il kazako, che era riuscito a riportarsi sulla sua scia, negli ultimi metri si è spostato sulla corsia di sinistra guadagnando con una perfetta spaccata quei pochi centimetri che ancora li separavano. Imitato dal norvegese Bransdal che soffiava il terzo posto al connazionale Golberg.
Per gli azzurri non è stata una gran giornata. Fuori in semifinale (11° posto) tanto Elisa Brocard e Greta Laurent quanto David Hofer e Federico Pellegrino (7° posto), mentre con il 4° posto accedevano alla finale Fabio Pasini e Fulvio Scola: il “meno giovane in pista”, come si è definito in facebook l’alpino bergamasco commentando la sua prestazione (“oggi un buon sesto posto! Stavo bene, peccato la caduta e tutti i contatti ma queste gare sono così”), e un reduce da una serie di vicissitudini che fanno pensare che non si sia ancora lasciato dietro la sfiga iniziata con la lussazione alla spalla che ha comportato mesi di riabilitazione e un ritardo nella preparazione.
C’erano tutte le premesse per poter far bene in questa trasferta in Canada, e l’aveva anticipato sul suo sito descrivendo così la sua voglia di buttarsi nella mischia. “La prima delle tue tappe, ha spiegato, è molto interessante e adatta alle mie caratteristiche, in quanto si tratta di una due giorni con una staffetta sprint e una sprint individuale in tecnica libera su percorso cittadino… Proprio il format di gara che mi ha regalato i due podi di Coppa del Mondo della mia carriera. Certamente la condizione non sembra essere, ancora, quella adatta per raggiungere il massimo dei risultati, tuttavia nulla vieta di arrivare a queste gare convinti di poter lottare ad armi pari con i mostri sacri della specialità; sarà poi il campo a dare il responso”.
Che riguarda il 6° posto da valutare in modo positivo, tanto più se si considera che al primo giro Pasini è stato coinvolto in una caduta ma, pur dandogli il cambio in ultima posizione, è riuscito a contenere il distacco in soli 3.3 secondi. Buco che si è dilatato a 8.8 nel suo giro ma Pasini, approfittando anche di un rallentamento generale, riduceva a 1.6 nella tornata successiva lanciandolo in sesta posizione che Scola manteneva guadagnando altri 2/10.
Bagarre per entrambi nel terzo e ultimo giro. A scatenarla nella prima frazione erano russi, svedesi e norvegesi, Kriukov e Gloersen i più combattivi, con il kazako Volotka a rischio caduta per una sbandata che faceva perdere terreno anche a Pasini che chiudeva 9° a 2.4. Da parte sua Scola, approfittando della toccata fra Joensson e Harvey recuperava tre posizioni, ne perdeva una e mollava un po’ di terreno solo quando Petukhov ha cominciato a dare i numeri tirandosi dietro Gloersen e Chebotko. Finiva comunque al sesto posto, a due secondi dal gruppo dei battistrada impegnati nella volata per il podio. Pronto per una eventuale immediata rivincita nella prova individuale.
Classifica sprint maschile
KAZAKHSTAN I (Volotka Denis / Chebotko Nikolay) 19.25.1
2. RUSSIA 1 (Kriukov Nikita / Petukhov Alexey) +0.1
3. NORVEGIA I (Gloersen Anders / Bransdal Eirik) +1.1
4. NORVEGIA II/ (Dahl John Kristian / Golberg Paal) +1.3
5. CANADA I (Kershaw Devon / Harvey Alex) +1.9
6. ITALIA II (Pasini Fabio / Scola Fulvio) +3.8
7. SVEZIA (Peterson Teodor / Joensson Emil) +4.1
8. RUSSIA II (Retyvikh Gleb / Morilov Nikolay) +5.4
9. SVEZIA II (Bryntesson Robin / Persson Simon) +6.2
10. CANADA II (Cockney Jesse / Valjas Len) +8.9
ITALIA I (Hofer David / Pellegrino Federico) eliminata in semifinale, 14° posto nella classifica finale.
Classifica sprint femminile
1. USA (Diggins Jessica / Randall Kikkan
2. GERMANIA (Kolb Hanna / Herrmann Denise) +0.9
3. NORVEGIA I (Brun-Lie Celine / Falla Maiken Caspersen) +1.1
4. RUSSIA II (Shapovalova Evgenia / Nikolaeva Svetlana) +1.4
5. FINLANDIA (Malvalehto Mona-Liisa / Kylloenen Anne) +1.5
6. SLOVENIA (Visnar Katia / Fabjan Vesna) +9.2
7. RUSSIA I (Dotsenko Anastasia / Korosteleva Natalia) +10.8
8. SVEZIA ( Pajala Magdalena / Soemskar Linn) +18.8
9. USA II (Sargent Ida / Brooks Kelly) +36.0
10. NORVEGIA II (Gjeitnes Kari Vikhagen / Oestberg Ingvild Fklugstad) +49.1
ITALIA (Brocard Elisa / Laurent Greta) eliminata in semifinale, 22° posto nella classifica finale.