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La scomparsa di Angelo Vergani, il “ragioniere” storico segretario generale della Fisi

Dopo il presidente Gattai, un altro lutto nella grande famiglia della Fisi. Nella serata di martedì è improvvisamente scomparso Angelo Vergani, che della Fisi era stato segretario generale. Lo scorso 23 giugno aveva tagliato il traguardo degli 80 anni: era infatti nato a Lentate sul Seveso, in Brianza, nel 1932. I funerali si terranno venerdì 23 novembre alle 14.30 presso la chiesa parrocchiale di Copreno di Lentate sul Seveso (MB) situata in Piazza Fiume.
E’ stato il segretario generale di maggior durata nella storia della federazione degli sport invernali, alla quale era approdato dal Comitato Alpi Centrali; si era ritirato poco più di due anni fa, dopo 62 anni di servizio. Era il 20 ottobre 2010 e si era congedato da amici, dipendenti e collaboratori Fisi con questo messaggio: “Carissimi, dopo 62 anni è arrivato anche per me il “meritato” riposo. Nell’occasione desidero esprimere a tutti Voi i ringraziamenti più sinceri per la preziosa collaborazione ed assistenza che mi avete riservato durante tutto il lungo periodo di lavoro. Ancora grazie e, con infiniti auguri a Voi tutti e alle Vostre Famiglie per una lunga vita serena e piena di successi, porgo i più cordiali saluti”.
Lasciata la federazione, non era però stato dimenticato. Con la “vecchia guardia” si erano infatti ritrovati  nel gennaio 2011 al Castello  Sforzesco, sotto il tendone dell’area VIP, in occasione del team sprint di Coppa del Mondo, dove per qualche ora si era ricomposto un terzetto di personaggi che alla Fisi hanno dato tantissimo lavorando spalla a spalla. Ne sono stati le colonne. I due ex direttori agonistici che hanno rilanciato il fondo dalla crisi nella quale era precipitato dopo il fallimento alle Olimpiadi di Sapporo: Mario Azittà era venuto con la metropolitana, Camillo Onesti con la mountain bike, tanto per non smentirsi, pur essendo un po’ acciaccato. Neppure lui poteva perdersi un evento che, portando il fondo in centro città, era riuscito a coinvolgere decine di migliaia di spettatori.  Aveva qualche problema di salute e, per questo, l’avevano mandato a prendere con l’auto della Fisi.
 Un amarcord in piena regola. Una festa commovente fra gente unita dalla stessa passione.La meritava: in fin dei conti, per anzianità di servizio, era anche una memoria storica poiché in Fisi era entrato nel 1948, come semplice fattorino. Aveva 16 anni e non era ancora il “ragioniere” come sarebbe stato poi conosciuto negli ambienti federali.
 Era la Fisi dell’immediato dopoguerra, presieduta da Pio Antonio Calliari e subito dopo da Piero Oneglio, il presidente della ricostruzione. I soldi erano pochissimi, la passione enorme e Angelo Vergani iniziò la sua carriera. Dopo aver terminato gli studi serali, venne infatti assunto come impiegato. In parallelo con lui cresceva un altro grande personaggio: Mariuccia Besesti, assunta come stenografa in sostituzione di un’impiegata ammalata. Un incarico provvisorio diventato definitivo con il ruolo di segretaria del segretario generale. In seguito sarebbero diventati, insieme, i capisaldi insostituibili della segreteria. Un’accoppiata di buon senso unito a senso pratico.
Degli sport invernali voleva sapere tutto, e proprio per questo nel 1956 chiese di andare volontario alle Olimpiadi di Cortina per conoscerne il funzionamento. Da allora lo stretto rapporto del “ragioniere” con i Giochi non si è mai interrotto: ha vissuto direttamente le 14 Olimpiadi invernali che lo hanno portato – con diversi ruoli – fino a Torino 2006. Vancouver 2010 lo ha visto partecipare solo alla fase preparatoria. In compenso però ha seguito anche alcune edizioni dei Giochi estivi.
Nel 1968 è diventato segretario generale della Fisi, sotto la presidenza di Fabio Conci. E’ rimasto in carica fino al 1989, presidente Carlo Valentino, anno in cui ha raggiunto il massimo della contribuzione ed è diventato pensionato. La sua collaborazione con la Fisi è continuata però fino al 2010, con incarichi di volta in volta diversi, legati in particolar modo al mondo dei rapporti internazionali.  Per meriti di lavoro era stato nominato Cavaliere della Repubblica.
Angelo Vergani ha vissuto intensamente la stagione della Valanga Azzurra, della nascita del Pool Sci Italia, gli anni della presidenza Vaghi e Gattai, la stagione di Alberto Tomba, Deborah Compagnoni, Stefania Belmondo e Manuela Di Centa. E’ stato un protagonista di primo piano della “macchina” Fisi, riconosciuto artefice della funzionalità ed efficienza degli uffici e delle strutture federali che ha condotto per oltre vent’anni, stabilendo così un record di durata ad oggi imbattuto nella carica di segretario generale.
Riconosciuto e rispettato in ambito Fis, è sempre stato tenuto in alta considerazione dai funzionari internazionali e dall’attuale presidente Gianfranco Kasper. Ottimi rapporti ha avuto anche con il Coni, con cui ha lavorato a stretto contatto per tutti i 62 anni della sua lunghissima carriera lavorativa.

Al figlio Max, capoufficio stampa della Fisi, le più sentite condoglianze.

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