A Modena Fiere il presidente Flavio Roda ha reso noto il suo”endorsement” (termine che va di moda e che in questo caso si riferisce al suo sostegno, in qualità di presidente della Fisi), alla candidatura di Raffaele Pagnozzi alla presidenza del Coni quando ci sarà l’elezione del sostituto di Petrucci, che lascia l’incarico per l’esaurimento dei mandati motivandolo con la necessità di dare continuità “al lavoro che il Coni sta compiendo”. Sul palco c’era lo stesso Pagnozzi, dal secolo scorso segretario generale del Coni, e pesantemente sponsorizzato da quella che giornalisti superficiali chiamano la cricca dello sport: Petrucci, Pescante, Carraro e parecchi inamovibili presidenti di federazione con i capelli bianchi.
Sarebbe interessante se Roda spiegasse qualcosa di più, perché il “lavoro del Coni” in questi anni non è stato esattamente strabiliante. Prendiamo le ultime Olimpiadi. Il medagliere non è da buttar via, ma se scaviamo appena sotto la superficie c’è da preoccuparsi: le medaglie d’oro sono state 8, ma ben sei arrivano da scherma, tiro a volo, tiro a segno e tiro con l’arco, che sono le discipline che hanno rimpolpato il medagliere anche di ori e argenti. E l’atletica? Un solo bronzo (Donato) Il nuoto? Un bronzo (Grimaldi nel fondo). Calcio, tennis, ciclismo su strada? Non pervenuti. A cosa sono finalizzati tutti i quattrini che beccano? Questi sarebbero i risultati di un buon lavoro?
In soccorso di Roda è arrivato Pagnozzi , che ha incensato il “vecchio amico” (imbrodarsi a vicenda non è tra le pratiche raccomandate dal Galateo, ma di questi tempi essere signori è peggio che essere furfanti) dicendo “Abbiamo notato che da quando è salito alla presidenza, la Fisi ha cambiato approccio.” Cioè? Più servile verso il potere? Mettersi proni di fronte al potere non sarà dignitoso, ma oggi contano di più i soldi; anche questa può essere una tattica vincente e difatti ecco che Pagnozzi spiega. “Credo che la Fisi sarà la prima federazione rispetto alle altre a godere per il 2013 di un ulteriore sostegno economico che fa parte del budget approvato dal Coni nei giorni scorsi per investire ulteriormente sui giovani”.
Accidenti, quel “credo” ha un retrogusto di ricatto, è come se fosse sottinteso: se sarò eletto.
E quanto arriverà alla Fisi? Nessuno si sbilancia, ma visto che si parla di continuità, andiamo a dare uno sguardo ai bilanci. Il preventivo 2012 del Coni prevede entrate (cioè fondi pubblici) per 428 milioni: 246 sono destinati alle federazioni, agli enti di promozione sportiva e alle discipline associate, il resto serve a far funzionare l’Ente. Che spende più di 58 milioni per il personale, mentre ne destina 5 al progetto di “alfabetizzazione motoria” nelle scuole primarie, iniziativa presa in accordo con il ministero dell’Istruzione. In altre parole, alla promozione dello sport nella scuola, nelle famiglie, nella società va meno del 10 per cento di quanto si spende in stipendi per burocrati la cui utilità è tutta da dimostrare.
Quindi Roda di che continuità parla? Di quella che ha confinato gli atleti ad essere l’ultima ruota del carro? Di quella che per moltiplicare incarichi e compensi non lesina sulla fantasia? Ne è prova Coni Servizi. Presidente è Petrucci, che prende circa 300 mila euro dal Coni, e altri 103 mila da Coni Servizi. Nel 2005 la Corte dei conti stigmatizzò il doppio incarico, ma poi una leggina ad hoc ha risolto il problema. Si sa: una mano lava l’altra, e nel Coni c’è una consolidata tradizione di presidenti di federazione che diventano parlamentari. Poi si fanno sorprendere dai fotografi mentre, stravaccati sulle poltroncine rosse dell’aula del Senato, giocano con l’iPad (regalato dal Senato) o si guardano qualche porno.
Vogliamo continuare con questa gente? A proposito: Pagnozzi, oltre ad essere da tempo immemore segretario generale del Coni, è anche amministratore delegato di Coni Servizi; incarico che – a titolo di cronaca – non svolge gratis.
A proposito, tra i revisori del conti di Coni Servizi risulta un certo Antonio Mastrapasqua (foto sopra): il quale, oltre ad essere presidente dell’Inps, vicepresidente di Equitalia ricopre altri 23 incarichi pubblici o parapubblici o finanziati con denaro pubblico. E’ probabilmente il recordman dell’arrampicata ai cadreghini. Quelli che rendono senza far troppa fatica. A fine anno si mette in tasca 1,2 milioni di euro. Sarà sicuramente un genio anche se ha una faccia che fa pensare all’esatto contrario, ma come fa una persona a stare in tanti consigli di amministrazione? Se costui dedicasse solo 2 giorni la settimana per ogni incarico, è del tutto evidente che su qualche poltrona il suo lato B non lo potrebbe piazzare.
E allora, ma qualcuno controlla costoro? No. Ma… Semplice, basta avere gli amici giusti al posto giusto. In Italia funziona così, si parla di meritocrazia ma si fa strada con le “amicizie”. Dove ci ha portato questa strada lo vediamo tutti, ma Roda dice che non bisogna rompere la continuità. Questo gli frutterà la concreta riconoscenza (un posticino nella giunta Coni? Un incarico prima di andare in pensione? O soltanto un misero grazie? Chi vivrà vedrà) da parte di Pagnozzi e della “cricca dello sport”, ma i tesserati Fisi cosa ci guadagnano? Cosa ci guadagna lo sport italiano?
E il Consiglio federale condivide l’endorsement di Roda? (nella foto fra Deville – atleta dell’anno Fisi – e Pittin) E i Comitati regionali? Tutti allineati al pensiero dominante o qualcuno magari non è d’accordo? E perché non parla? Paura di ritorsioni? Suvvia, qualcuno forse non ricorda che la nostra Federazione stava fallendo con la presidenza Coppi – il suocero di Frattini – con Pagnozzi e Petrucci che dovevano vigilare? Che dire dello sponsor di Pagnozzi, quel commissario della Fisi Carraro che non ha fatto opposizione a quel decreto ingiuntivo di cui si è tanto parlato e che ora Roda deve onorare ad una cifra superiore rispetto a quella concordata con la gestione Morzenti?
A proposito del quale, tra l’altro, non va dimenticato che ha pagato tutti i debiti fatti da suoi predecessori, ha rimborsato al Coni il prestito di 3 milioni, e ha lasciato in cassa 350 mila euro che sarebbero potuti servire a Carraro per sanare a sua volta il credito di Informatica System prima che arrivasse l’ingiunzione del tribunale. Ma la sua vice avv. Rossello si è ben guardata dall’assolvere il compito cui era stata chiamata….
Le abbiamo già dimenticate tutte queste magagne?
Gabriella Paruzzi presidente del Subcomitato Coppa del Mondo femminile
In mezzo a tante miserie una notizia che conforta gli appassionati di fondo: l’Importante riconoscimento a livello internazionale per Gabriella Paruzzi. L’ex campionessa olimpica di fondo, oggi consigliere federale Fisi e vicepresidente della Commissione Giovani sci di fondo, è stata eletta, nel corso del Consiglio FIS tenutosi nei giorni scorsi a Oberhofen, presidente del Subcomitato della Coppa del Mondo femminile. Un importante ruolo per Gabriella, che dopo il suo ritiro dall’attività agonistica avvenuto nel 2006 ha messo a disposizione della federazione le sue tante esperienze accumulate nel corso di una carriera ricca di successo e prestigio.