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Volontariato a Pragelato e in Valle di Fiemme: due facce diverse della stessa medaglia

Fare un parallelo fra volontari del Piemonte, Pragelato per la precisione, e del Trentino, Valle di Fiemme, è praticamente impossibile. Compito analogo, ma ben diversa la considerazione di cui godono da parte di chi sovrintende. Entrambi hanno garantito il successo delle manifestazioni nelle quali sono stati impegnati: le Olimpiadi di Torino i primi, Marcialonga e Campionati Mondiali i secondi. Solo che il gruppo legato ai trampolini del salto, che in termini miltari ha la forza numerica di una compagnia, una volta assolto il proprio compito è stato snobbato, mortificato e accantonato. Come i trampolini ormai sbaraccati, dei quali si sono occupati: ne abbiamo scritto il 7 giugno scorso, e l’articolo si trova nella quinta schermata degli editoriali. Facilmente consultabile, insomma. Da allora la situazione non è affatto cambiata. Anzi, è andata di male in peggio.  Se ne sta facendo strame.
Il gruppo della Valle di Fiemme, invece, trova tuttora continuità e valorizzazione. Se l’è guadagnata sul campo. Viene considerato la  struttura portante di ogni manifestazione: un battaglione di 1300 persone pronte a mobilitarsi ogni volta, fiere del lavoro che svolgono. Con entusiasmo ed encomiabile spirito di sacrificio quando è stato necessario. Ovviamente “gratis et amore dei”.  Lo spieghiamo più sotto nel testo riguardante la “festa del volontario” che ha avuto luogo a Predazzo.
Anche a quelli di Pragelato, del resto, l’entusiasmo non è mai  mancato. Lo conserva e lo manifesta, tanto è vero che, su facebook, Claudio Salvai, il loro portavoce, ha aperto una pagina intitolata “volontari trampolini pragelato” che può digitare chiunque fosse interessato a questo problema. E’ l’unico modo per creare una certa sensibilizzazione in una gestione “politica” piuttosto disinibita.
“Io ho fatto la volontaria !!! Quanti bei ricordi…” scrive Martina Da Rold. “Mi manca tanto Prage!!!” le fa eco Consuelo MuFc Conte a ulteriore conferma dell’atmosfera che si era creata in occasione delle Olimpiadi. “Quanto amerei saltare a PRAGELATOOOO”  il commento di Elena Runggaldier, oro mondiale juniores nel salto, che vi aggiunge una bella foto in bikini scattata al mare.  
Due mondi all’opposto dal punto di vista geografico per quanto riguarda l’arco alpino, ma anche sotto l’aspetto del momento che stanno vivendo. Che dipende dalla “cricca” che li ha “arruolatI” e li circonda  e si è dimostrata deleteria nel caso di Pragelato, assimilabile  a quella di cui si parla tanto in politica, che è finita o dovrebbe finire in galera, mentre del tutto diversa è la situazione che si vive nella vallata trentina.
A differenza di tanti “avventurieri” piemontesi riciclati negli sport invernali, Nordic Ski Fiemme e Marcialongavolontari 2 hanno infatti uno staff composto da gente che anche in questo settore ha trasfuso la professionalità con la quale gestiscono le loro attività quotidiane.  
Qui lo sci nordico è di casa, porta turismo e viene gestito in quest’ottica; a Pragelato è stato semplicemente imposto nel quadro dell’assegnazione dei siti olimpici solo perché c’era un terreno che si prestava alla bisogna anche se  mancavano del tutto le infrastrutture. Non c’è mai stata una tradizione: come una cattedrale nel deserto era dunque destinato a cadere nell’oblio anche se la realizzazione dello stadio del salto con i suoi 3 trampolini e di quello del fondo è costata fior di milioni. Buttati ai vento.
Soldi pubblici, dei quali  buona parte è finita nelle tasche sbagliate e a persone che hanno rivestito un ruolo che hanno apertamente dimostrato di non essere in grado di assolvere. Il CONI dovette mandare un commissario. Senza grandi risultati peraltro: il carrozzone era ingovernabile. Da facili cassandre lo avevamo anticipato già alla prima conferenza stampa suscitando ovviamente reazioni sdegnate da parte di chi accampava l’orgoglio piemontese. Lavori appaltati a ditte che a loro volta li hanno passati a subappaltatori poi falliti poiché non sono stati pagati. Se ci sono state indagini, che fine hanno fatto?  Ci piacerebbe che chi di competenza ne rendesse conto, ma nutriamo scarsa fiducia  in merito. Le scelte politiche sanno sempre pararsi il lato B.  

1300 volontari in festa a Predazzo:  braccia per Mondiali e Marcialonga

Un esercito di 1300 volontari comandati da due “colonnelli”, Pietro De Godenz, presidente di Nordic Ski brindisi weiss degodenzFiemme, e Alfredo Weiss, presidente della Marcialonga (foto). Non c’era il “generale” inverno, atteso però a breve.
Ieri sera a Predazzo (TN) si è svolta la “festa del volontario” nella tensostruttura dell’Oktoberfest, affollata all’inverosimile. Era l’occasione per gli auguri ed il ringraziamento in vista dei prossimi impegni, la Marcialonga, il Tour de Ski e i Campionati Mondiali di sci nordico 2013.
La festa, voluta dai due comitati organizzatori, è andata oltre ogni più rosea previsione. Un successo rimarcato dalla presenza di tanti giovani, quelli che stanno facendo abbassare l’età media dei volontari fiemmesi e fassani, nuove generazioni che dimostrano di amare il proprio territorio e di essere disponibili e solidali.
“Senza volontari – ha sottolineato De Godenz – sarebbe impensabile organizzare questi grandi eventi, la differenza rispetto ad altre località è che qui davvero abbiamo volontari “puri” e molto motivati. L’inserimento di tanti giovani ci rinfranca, perché la nostra attività dopo il 2013 prosegue con altri importanti appuntamenti”.marcialonga volontari gruppo2 Parole simili anche da parte di Alfredo Weiss, il quale ha ricordato che la partecipazione popolare all’organizzazione, anche con tante iniziative spontanee, dimostra come la Marcialonga abbia ancora ben vivo il proprio spirito.
Ieri sera c’erano anche tante autorità a festeggiare con i volontari, fra cui gli assessori provinciali Mauro Gilmozzi e Tiziano Mellarini, a loro volta sorpresi da tanta partecipazione.
Coordinare così tanta gente non è poi così difficile, ricorda Mauro Dezulian, responsabile dei volontari fiemmesi. “Ogni settore ha un responsabile che è in stretta connessione con i propri collaboratori. È una filiera a cascata che si estende per tutti i settori. Non abbiamo problemi neppure per i lavori più umili, l’importante è esserci, sentirsi protagonista”. Ad oggi sono 1300 i volontari reclutati per i Campionati del Mondo, circa 1200 quelli della Marcialonga, molti sono in comune.
Volontari .. in pista, dunque, prima per il Tour de Ski (5 e 6 gennaio), poi tocca alla Marcialonga (27 gennaio) e quindi ai Campionati del Mondo di sci nordico, dal 20 febbraio al 3 marzo 2013.
                                                                                               (Testo e foto Newspower Canon)

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