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FONDO: il raduno degli azzurri a Ledro, con trasferta in bici in Val di Fiemme

“L’obbiettivo è quello di portare gli atleti ai Mondiali nelle migliori condizioni per fare in modo che giochino al meglio le loro chances. Quest’anno la preparazione sarà più concreta. Siamo già stati tre volte in ghiacciaio, ci torneremo a breve. Andremo a Oberhof, ad allenarci sotto il tunnel.  In avvicinamento a Fiemme 2013 ci focalizzeremo sugli eventi a noi più idonei, la 15 km e la 10 km a skating, la staffetta maschile e il team sprint, che sono le gare dove abbiamo più possibilità di ottenere risultati e sulle quali ci dobbiamo concentrare. Siamo consci che nelle gare femminili non possiamo avere grandi aspettative”.
Così, a Lago di Tesero, parlò Silvio Fauner, il DT della squadra azzurra di fondo, che dal ritiro di Ledro si era momentaneamente trasferita in Val di Fiemme. In bicicletta,  per effettuare un allenamento proficuo e per incontrare il presidente Roda e lo staff dei Mondiali di Fiemme 2azzurre malfer013. L’occasione per dare un’ulteriore occhiata alle piste sulle quali si dovranno cimentare, attualmente inerbate e in attesa di sfalcio.
Un Fauner che, dopo due giorni passati insieme sull’Audi d’ordinanza, ho rivalutato nella mia personale considerazione. Sta lavorando bene e si muove tanto; sempre in giro per la squadra. Una telefonata dietro l’altra e contatti ovunque sia necessario per programmare certe scelte, come quella del ritiro premondiale in altura. Se le cose non dovessero filare nel verso giusto non sarà certo per colpa sua
Piedi per terra e sano realismo, lo stesso manifestato in tema di pronostici da chi scrive, suscitando ovviamente aperta contestazione fra chi, in squadra, ha almeno il coraggio di dire le cose in faccia, durante la serata con la quale a Piede di Ledro si sono festeggiati gli azzurri. C’erano le due squadre A e sprint al gran completo, con Valerio Chazzurri canoaecchi, Roland Clara, Giorgio Di Centa, David Hofer, Thomas Moriggl, Fabio Pasini, Federico Pellegrino e Fulvio Scola, e al femminile Debora Agreiter, Elisa Brocard, Veronica Cavallar, Virginia De Martin Topranin, Greta Laurent, Marina Piller, Silvia Rupil e Gaia Vuerich, oltre al direttore tecnico Silvio Fauner, al capo allenatori Gianfranco Pizio ed ai tre allenatori Paolo Riva (maschi), Alfred Stauder (donne) e Stefano Saracco (sprint).
Ospiti del rifugio Al Faggio in cima alla Val Concei, i nostri ragazzotti si sono allenati (corsa, bici, skiroll, canoa)  in un paesaggio meraviglioso, dalla natura incontaminata e con un clima fresco e temperato. Condizioni ideali per trovare la concentrazione necessaria per preparare l’impegnativa stagione agonistica che li attende e che si sta affrontando per gradi, con test che certifichino le condizioni di forma del momento. Come quello con gli skiroll e in classico, effettuato il 1° agosto a Tremalzo, sulla strada del Passo d’Ampola, dove il 23 settembre si effettuerà la gara di Coppa Italia, preceduta alla vigilia da una gara a skating in Val Concei.azzurri corsa lago
All’estero non stanno certo a guardare. Come scrive Fulvio Scola sul suo sito, parlando della Norvegia, dove era stato invitato per il Blink Festival, “quello che mi ha sorpreso  è la condizione degli atleti stranieri: alcune progressioni e alcuni allunghi che ho visto fare mi hanno davvero colpito e hanno messo in luce uno stato di forma per nulla inferiore a quello che di solito si raggiunge durante il periodo invernale!!! . Di certo la nostra programmazione prevede un avvicinamento più soft alla stagione invernale e in questa fase della stagione privilegiamo gli allenamenti di quantità…difficile dire quale sia la strada più giusta per arrivare al top nei mesi invernali”.
Ma anche per i nostri sono state giornate di lavoro intenso, come specifica il comunicato stampa del Consorzio Pro Loco Valle di Ledro.
La mattina del primo giorno (lunedì 30 luglio) è stata dedicata allo skiroll su una strada dall’asfalto liscio e dalle pendenze favorevoli, per proseguire poi con un lavoro di forza al Palaledro di Tiarno di Sotto per le ragazze e un’importante esercitazione muscolare – soprattutto della parte alta del corpo – al Canoa Kayak Ledro pskiroll clara moriggler gli uomini. Per chiudere la giornata una corsa ad andatura sostenuta risalendo la Valle di Concei.
Il secondo giorno (martedì 31 luglio) è statoskiroll hofer checchi invece dedicato alla bici con una corsa allenamento di tre/quattro ore nella Valle d’Ampola verso Storo mentre la sessione pomeridiana ha visto le attività invertite rispetto al lunedì: la squadra maschile ha fatto lavoro di potenziamento al Palaledro e le ragazze sono state al Canoa Kayak Ledro per un’ora di allenamento.
Il terzo giorno (mercoledì 1 agosto) si è dimostrato molto impegnativo: test di skiroll per tutti alla presenza dello staff di allenatori al gran completo attenti a raccogliere i dati utili per valutare lo stato di forma degli atleti. Il palcoscenico per la “prova” è stata la salita di Tremalzo con i suoi 5 Km e 250 metri di asfalto liscio all’ombra di faggi e abeti. Primi in classifica di “forma”  Roland Clara e Tomas Moriggl.
Infine giovedì 2 agosto corsa in bici fino alla Valle di Fiemme con percorsi differenti per maschi e femmine;skiroll de martin briefing nel pomeriggio, dopo il pasta party, alla presenza del presidente Fisi Flavio Roda e del direttore agonistico Silvio Fauner, corsa “serale” e festa a Pieve di Ledro con centinaia di tifosi a salutare ed acclamare i campioni.
Una grande soddisfazione per lo Sci Club Ledrense, che ha lavorato molto per riportare in Valle di Ledro lo sci nordico e gli atleti italiani. Quindi un augurio comune da parte del sindaco Achille Brigà, dell’assessore Alessandro Fedrigotti e dalla presidente del Consorzio Pro Loco Stefania Rondena: che la collaborazione possa proseguire perché lo sci nordico in Valle di Ledro è tradizione, impegno e passione!
Allo stadio dei Mondiali, a Lago di Tesero, dove sono arrivati con le bici da corsa (i maschi partendo da Mori e passando per Cembra, le donne da  Baselga di Pinè),  ad attendere gli azzurri con i massimi esponenti del Comitato organizzatore c’era anche Roda. Con loro ha preso visione della cartografia delle piste, illustrata da Bepi Brigadoi che ne è il responsabile, e ha poi rinnovato al fiwmme brigadoipresidente del Comitato organizzatore, Piero De Godenz, il pieno appoggio della Fisi.
“Le nostre aspettativeha detto Roda – sono quelle di una nazione che ospita un mondiale, quindi a livello federale vogliamo essere al fianco dell’organizzazione di Fiemme ed essere di supporto perché questo Mondiale sia un momento importante per tutta l’Italia. Altra aspettativa è che i nostri atleti figurino bene: in questo senso la Fisi ha cercato di fare il massimo per supportare tutte le discipline dello sci nordico, ed ha cercato di fornire più risorse a questi settori per rafforzarli.

Tre Mondiali in Val di Fiemme significa che la località è al centro del mondo dello sci nordico, vuol dire che l’organizzazione è all’altezza della situazione perché non è mai successo di avere per tre volte unFIEMME CICLISTI CHIESETTA evento iridato nello stesso posto. Per noi è un grande orgoglio avere comitati organizzatori ad alto livello e che dispongono di strutture idonee per eventi di alto prestigio.
Sarà uno dei principali eventi internazionali dell’anno e l’intenzione è di ben figurare. Mi rendo conto che, specialmente nello sci di fondo, la strada verso le medaglie sarà in salita, ma a volte è proprio quando le attese sono poche e le pressioni relativamente basse che un atleta riesce a dare il meglio di sé e a stupire.
Quindi non voglio pensare in negativo; discorso contrario invece per quanto riguarda la combinata: potrebbe dare ulteriore spinta a chi sa di poter andare a medaglia oppure gravare come un peso insuperabile. In fondo sono i pro e contro del gareggiare nella propria nazione”.
Con Fauner, che faceva la spola per passare l’acqua, ho seguito la squadra maschile, che aveva fiemme ciclisticome scorta il furgone di Saracco e il pulmino guidato dal fisioterapista  Christian Saurer. Una sgambata di 80 km, che si è progressivamente trasformata in una corsa di  selezione quando si è cominciato a salire verso Palù di Giovo. Qui Pellegrino ha mollato le ruote innestando fin dai primi metri un rapportino da pensionato, mentre davanti erano Clara e Pasini a dettare il passo e a tirare il collo ai compagni.
Se non è stata una competizione, poco ci è mancato. Di certo si è proceduto a medie elevatissime, specialmente quando al gruppo si è aggregato Cristian Zorzi, che stava allenandosi con  le Fiamme Gialle e ha invertito la rotta mettendosi a tirare come un matto. Così ha provocato la frattura definitiva del gruppetto dei battistrada involandosi con Moriggl e lasciando che ad inseguirli restasseroFIEMME Gruppo Fem06 Checchi e Clara che poi si è fermato ad aspettare Di Centa. Giorgio, da poco rientrato in squadra dopo l’incidente con la moto, si sentiva infatti stanco e  aveva problemi alla schiena rimasta bloccata il giorno prima nell’uscita con la canoa, mentre dietro, come vuole la tradizione ciclistica, la “rete” dei velocisti procedeva compatta ad andatura più moderata con l’allenatore Riva.
Il primo e più veritiero confronto, comunque, era stato il test con gli skiroll a Tremalzo, sulla distanza di km 5,2, comparabile con quelli effettuati l’anno scorso dalla squadra  Under 23 della quale Riva era l’allenatore. Il miglior tempo lo ha stabilito Roland Clara in 19’49”, lasciando Moriggl a 11″, Pasini a 24, Checchi a 46, Pellegrino a 49, Di Centa (che non può ancora forzare sulla caviglia fratturata) a 55.
A 2’24” i due infortunati impossibilitati a spingere pienamente con i bastoncini: Scola (operato per la lussazione alla spalla) e  Hofer con una mano fratturata a seguito di una caduta in bicicletta.
Fra le donne, come prevedibile, Debora Agreiter, quella dotata di maggior motore, ha impiegato 23’47”, seguita a 6″ da una sempre più convincente Veronica Cavallar, seconda dietro la specialista Iozzia nella mezza maratona di Livigno, e a 38 da Veronica De Martin che solitamente sulla neve è la più forte in classico ma non ama affatto lo skiroll. Seguono Marina Piller a 1’15”, Silvia Rupil a 2’06” e la sprinter Elisa Brocard a 4’49”. Da parte sua Giaia Vuerich a metà percorso ha fatto un intervallo di 5 minuti, dopo di che ha ripreso concludendo nel tempo di 28’27”. Complessivamente 9 secondi meno dell’altra sprinter Greta Laurent che però non ha fatto soste.

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