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Decolla FuturFisi, progetto giovani per 10 discipline. Il fondo a Marco Selle

Un caldo boia, a Milano, per il decollo di FuturFisi, il Progetto Giovani interdisciplinare che rappresenta un’autentica novità nel panorama degli sport invernali: coinvolge infatti i giovani atleti dai 15 ai 20 anni delle 10 discipline olimpiche che lavoreranno sotto la guida dei rispettivi responsabili tecnici, sotto il coordinamento di Roberto Manzoni. Il presidente di FuturFisi è il consigliere federale, Dante Berthod, mentre Giovanni Gabrielli ne sarà il referente per il marketing e la comunicazione. Sono 127 i ragazzi interessati, così suddivisi: 21 biathlon, 6 bob artificiale, 12 freestyle, 15 salto speciale e combinata nordica, 27 sci alpino, 20 sci di fondo, 2 skeleton, 12 slittino artificiale e 12 snowboard.
Il progetto voluto dal presidente federale, Flavio Roda, che lo aveva inserito fra i punti cruciali del suo programma elettorale, è stato presentato nel salone al piano terra del palazzo del Coni dove l’aria condizionata fortunatamente mitigava gli effetti di Scipione, l’anticiclone subtropicale che sta infuocando l’inizio dell’estate a causa dell’aria calda di provenienza sahariana. Non certo le condizioni ideali per chi abitualmente pratica la sua disciplina sportiva nel freddo invernale e in alta montagna e che si è dovuto adattare all’aria condizionata. Una quindicina gli atleti in rappresentanza delle diverse discipline, fra i quali Patrick Baumgartner, medaglia d’oro nel bob alle recenti Olimpiadi giovanili di Innsbruck, e i responsabili tecnici di FuturFisi: Devid Salvadori per lo sci alpino maschile, Heini Pfitscher per lo sci alpino femminile, Marco Selle per il fondo, Moreno Montello per il biathlon, Karl Damian per lo slittino, Marco Mazzonelli per snowboard e freestyle, Andrea Longo e Arrigo Dalla Mea per salto e combinata nordica, Antonio Tartaglia per il bob e Omar Sacco per lo skeleton.
Una cosa va subito sottolineata: FuturFisi parte su solide basi tecniche ed economiche. Lo ha specificato il presidente Roda quando ha sottolineato che “per la prima volta si dà pari dignità a tutte le discipline olimpiche tenendo nella massima considerazione l’attività degli atleti, i migliori dei quali devono accedere al progetto,  e la sostenibilità dello stesso. E’ stato stimato un budget di circa 700mila euro per tutta l’attività, che verrà coperto grazie al supporto della Preparazione Olimpica del Coni guidata da Rossana Ciuffetti, di Teva che è il main sponsor, e di altri sponsor minori con cui si stanno ancora definendo gli ultimi dettagli”.
Il sostegno economico è assicurato da Teva, azienda farmaceutica mondiale impegnata nello sviluppo, produzione e commercializzazione di farmaci generici, farmaci di marca e principi attivi, in questa occasione rappresentata da  Claudio Gatti, direttore della comunicazione istituzionale. Fondata nel 1901 a Gerusalemme  è tra le prime 15 aziende farmaceutiche più importanti al mondo e leader globale nella produzione di farmaci equivalenti, opera in 60 Paesi in tutto il mondo e conta oltre 46.000 impiegati. Nell’agosto 2010 ha acquisito il gigante tedesco Ratiopharm, anch’esso attivo nella produzione di prodotti equivalenti, per 3,625 miliardi di euro. Azienda, quest’ultima, che si era affiancata alla Fisi come sponsor unico del gruppo “Pianeta giovani ratiopharm”, la nazionale giovanile allenata da Flavio Roda. Un cerchio che si chiude, insomma.
I punti cardine del progetto sono stati illustrati da Roberto Manzoni, uomo federale da una ventina d’anni, che ne è il coordinatore: futurfisi saloneinterdisciplinarietà, tempi medio-lunghi per la crescita degli atleti (perché non si perdano per strada  e ci vorranno 3 anni per vedere i risultati in quanto c’è un buco generazionale da colmare), sostenibilità economica (FuturFisi, come detto,  sarà quasi integralmente sostenuto da sponsor privati e dal Coni), trasparenza, coinvolgimento del territorio (con i tecnici del Comitati regionali nei raduni), individuazione e sostegno dei “talenti”, formazione ed aggiornamento dei tecnici.
Lo sci di fondo ha fatto le cose per bene: si è quantomeno garantito in partenza il precedente budget di 110 mila euro.  Il responsabile è Marco Selle, che torna così nel giro della nazionale con il compito più delicato: quello di crescere i giovani. Lo farà con l’aiuto di Pier Luigi Costantin, Manuel Tovagliari, Franz Semenzato, Raffaele Matli, la fisioterapista Claudia Rocca e appoggiandosi a Carlo Petrini per quanto riguarda la scuola tecnici federali, ma anche ad eventuali tecnici ed esperti esterni.  Una mossa essenziale se si vuole introdurre una linea metodologica e tecnica univoca che, partendo dagli atleti della nazionale arrivi fino ai ragazzini e coinvolga quindi anche tutti  i tecnici degli sci club.
Sono previsti una serie di camp di 4 giorni ciascuno, con incontri, convegni e test funzionali : si inizierà in luglio a Falcade, e fra atleti e tecnici coinvolgerà un centinaio di persone. Un  primo discorso formativo che, con gli juniores vedrà anche 30 allievi e altrettanti aspiranti. In agosto sarà la Val di Fiemme ad essere interessata dal camp, in settembre Forni Avoltri. A fine novembre Santa Caterina Valfurva, dove il 1° dicembre è in programma la prima prova di Coppa Italia abbinata Giovani.

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