PASSO DELLO Stelvio – E’ iniziato sotto una fitta nevicata il secondo raduno su neve delle squadre azzurre di fondo, maschile e femminile. Gli atleti sono al Passo dello Stelvio, dove si è conclusa la penultima tappa del Giro d’Italia, soggiornano all’hotel Folgore a 50 metri dalla pista di fondo di circa 5 Km. Le condizioni ideali, sul piano dell’impegno, per un buon allenamento: come precisa l’allenatore Paolo Riva, “è stata una sciata come ai vecchi tempi con 20 cm di neve fresca, ottimo per fare tecnica in classico“. La settimana prevede una seduta di forza in palestra a Bormio e un lavoro di forza specifica con gli skiroll al pomeriggio; per il resto ore sugli sci e tecnica. Convocati dal DT Silvio Fauner, sono presenti Fulvio Scola, Fabio Pasini, Roland Clara, David Hofer, Valerio Checchi, Thomas Moriggl, Federico Pellegrino, Silvia Rupil, Elisa Brocard, Virginia De Martin, Marina Piller, Gaia Vuerich, Veronica Cavallar, Debora Agreiter e Greta Laurent.
Come è stato per il precedente raduno al Tonale, manca solamente Giorgio Di Centa, che sta guarendo dalla frattura alla testa del perone destro e da una distorsione della caviglia riportate a seguito di una caduta dalla moto. Riprenderà la preparazione più avanti con un programma adeguato all’appuntamento che gli sta maggiormente a cuore, la 50 km dei Mondiali di Fiemme 2013. Si corrono in casa e, pur con tutti i limiti dell’organico disponibile, sulle piste di lago di Tesero si deve cercare di fare bella figura impostando una programmazione mirata per ogni singolo atleta. Che, pur tenendo conto degli impegni e delle ambizioni di Coppa, deve dare i suoi frutti fra il 20 febbraio e il 3 marzo.
In più la prossima stagione agonistica dovrebbe presentare grosse novità almeno per quanto riguarda la Coppa del Mondo se si dovessero concretizzare le proposte presentate al recente Fis Council coreano dove la stessa federazione internazionale ha provveduto a diversi cambiamenti al vertice dello sci nordico, che verrebbero ufficializzati fra una decina di giorni. In particolare il francese Pierre Mignerey, direttore agonistico della squadra francese, che già affiancava il race director Juerg Capol, ne prenderà il posto in quanto lo svizzero si occuperà del Fis Marketing dello sci nordico. Inoltre Sandra Spitz sarà il nuovo Event Coordinator mentre Michal Lamplot svolgerà l’incarico di PR& Media Coordinator.
L’intento della Fis è di vendere al meglio il prodotto spettacolarizzando il più possibile le gare di fondo, in particolare per chi vede le gare in TV. Risultato che si può ottenere riducendo al massimo la durata delle stesse e i tempi morti che le rendono meno appetibili quando non noiose del tutto.
Una delle prime proposte avanzate da Mignerey, da applicare per il momento solo alla Coppa del Mondo e non ai prossimi Mondiali e neppure alle Olimpiadi, è la modifica del format della staffetta maschile. Le attuali 4 frazioni di 10 km ciascuna comportano un tempo che spesso supera l’ora e mezza di una gara che il più delle volte risulta poco avvincente in quanto, con il livellamento generale, i percorsi poco selettivi e il marcamento stretto, generalmente si risolvono in volata. Riducendo il chilometraggio da 10 a 7,5 km si aumenterebbero la velocità e la possibilità di attacchi facendo così guadagnare tempo prezioso che potrebbe essere ulteriormente monetizzato.
Proposta accettabile, sicuramente di più che non quella, inserita nel regolamento, che riguarda il pit stop già in atto nella 30 km km femminile e nella 50 km maschile, che rendono possibile un massimo di 3 cambi di sci nel primo caso e di 5 nel secondo. L’innovazione consiste nell’aggiunta di un breve giro, come avviene nelle penalizzazioni del biathlon a seguito di ogni tiro sbagliato, che comporterebbe un ritardo di 15-20 secondi che equilibrerebbe il vantaggio ottenuto dal cambio materiali.
Mai capito il perché si sia voluto introdurre il pit stop mutuando il cambio degli sci da quello delle gomme nella Formula 1 che ha ridotto le corse automobilistiche ad un condizionamento imposto dalla strategia di gara piuttosto che dalla bravura dei piloti. Non si è certo migliorato lo spettacolo se si considera che non è il massimo della goduria vedere uno che si ferma a cambiare sci rimasti senza sciolina o con sciolina sbagliata, quando una delle difficoltà oggettive che il fondo comporta è sempre stata quella della preparazione e della giusta scelta dei materiali che esaltano la competenza dei tecnici ma anche il tipo di sciata che gli atleti devono improvvisare quando si trovano in difficoltà.
Cambia qualcosa anche nello Sprint : sulla lunghezza, per quanto riguarda quello femminile, che non dovrà superare i 1600 metri. Non è passata, invece, la richiesta della rappresentante degli atleti che proponeva di dare punti di Coppa del Mondo anche ai primi dieci tempi delle qualificazioni . Respinta in quanto le qualificazioni sono da considerarsi soltanto l’accesso alla gara vera e propria.
Si è parlato anche della possibilità di aggiungere a Olimpiadi e Mondiali anche il Campionato Europeo, come avviene per esempio nel nuoto e nell’atletica. Secondo il rappresentante slovacco che ha avanzato questa proposta, l’Europeo potrebbe portare benefici economici alle federazioni attraverso nuove sponsorizzazioni, ma anche per gli atleti ai quali il titolo in più aprirebbe la strada a team militari o privati.
Certamente più razionale e suggestiva, al riguardo, l’idea che l’amico Benito Moriconi cova da anni. Quella, cioè, di separare il fondo dallo sci nordico, creandosi un proprio campionato mondiale da disputare annualmente in località dove alle piste di fondo non si affiancano i trampolini che usano invece saltatori e combinatisti che potrebbero a loro volta tenere il proprio campionato dove queste strutture già esistono. Si allargherebbe la scelta delle località e si diminuirebbero i costi che deve sostenere chi aspira ad organizzare il Mondiale come è avvenuto finora.
Relative ai Mondiali Juniores / Under23 le proposte avanzate da Jochen Behle (foto), che ha lasciato la nazionale tedesca ma rappresentava ancora la propria federazione. Si tratterebbe di modificare il format delle staffette ai Campionati del Mondo Junior / U23 attualmente 4×3,3 km per le donne e 4×5 km per gli uomini, aumentando il chilometraggio delle frazioni a 4×5 km per le donne e 4x 7,5 km per gli uomini. Sempre ai Campionati del Mondo Junior / U23 sostituire lo Skiathlon 5+5 km per le donne, 10+10 km per gli uomini con una Mass Start di 15 km per le donne e di 30 km per gli uomini, alternandone la tecnica di anno in anno.
Di Silvio Fauner, infine, la proposta di inserire i Mondiali Juniores / Under 23,che vedono spesso snobbati dai big di questa categoria, nel programma dei Mondiali assoluti come avviene nel ciclismo.