Dopo aver saltato le ultime due tappe della Coppa del Mondo, Marte Olsbu Røiseland si è ripresa dalla brutta influenza che l’aveva colpita e venerdì sera è stata ospite in un famoso talk show norvegese, in onda su NRK.
La vincitrice di cinque ori e due bronzi ai Mondiali di Anterselva ha parlato apertamente delle difficoltà avute nei primi anni della sua vita a causa di una forte asma. «Sono nata con una forma molto grave di asma – ha raccontato Marte Olsbu Røiseland – fin dai miei primi minuti di vita ho avuto problemi respiratori. Stavo così male che mia mamma è stata costretta a smettere di lavorare per prendersi cura di me. Nei momenti peggiori la mia capacità polmonare era così ridotta che mi sembrava di respirare attraverso una cannuccia. Se qualcuno ci ha provato, sa quanto sia difficile. Ricordo la paura di non riuscire a respirare, tanto che ancora provo delle sensazioni spiacevoli quando vado sott’acqua trattenendo il respiro. È una cosa che non sopporto fare».
La campionessa norvegese, però, è riuscita attraverso un lungo percorso riabilitativo a uscire da questa situazione, grazie all’impegno costante della mamma. «Mia madre è una persona che non si arrende mai e ha fatto di tutto per i suoi figli. Sono stata poi molto fortunata, perché abbiamo incontrato un medico che ci ha aiutato moltissimo. Lui oggi sfortunatamente non è più vivo. Allora ci indirizzò al dipartimento per i bambini asmatici dell’ospedale universitario di Oslo. A quel tempo, erano i primi anni novanta, non era molto diffusa l’idea che gli asmatici avessero bisogno di fare attività fisica. Mi prescrissero dei farmaci e di passare ore al nebulizzatore. A Oslo, però, c’era già un progetto di ricerca su come sviluppare la capacità polmonare aiuti chi ha l’asma e ne sono entrata a far parte. Quindi all’età di tre anni ho iniziato ad allenare i polmoni per aumentare il volume. Quando ho iniziato ad andare a scuola la mia condizione era già migliorata».
Grazie a tutto questo Marte Olsbu Røiseland è diventata negli anni una grandissima atleta, la prima a vincere sette medaglie in un Mondiale di biathlon: «Sono molto grata a questo progetto e a mia madre per aver fatto così tanto per me, così ora posso sedermi qui da campionessa del mondo. Penso che poche persone l’avrebbero immaginato».