Dietro i trionfi della nazionale francese c’è anche un po’ d’Italia. A esultare, infatti, per le vittorie di Jacquelin e Fourcade c’era Patrick Favre, allenatore valdostano che due anni fa ha lasciato la nazionale italiana per guidare la Francia.
Tanta la sua soddisfazione per la vittoria di Fourcade, anche se da allenatore non era contentissimo per la prestazione di tutto il gruppo francese. Mentre lo intervistavamo, infatti, si è fermato un paio di volte per parlare con gli atleti che non avevano reso al meglio, come Claude e Desthieux. Insomma Favre vorrebbe ancora di più, come ammesso nell’intervista rilasciata ieri a Fondo Italia dopo il secondo oro dei francesi.
Due ori, un argento e un bronzo, il Mondiale della Francia sta andando benissimo.
«L’appetito vien mangiando, quindi poteva andare ancora meglio perché il Mondiale era iniziato male con la staffetta mista nella quale si poteva ottenere di più. Dopo quella gara ci siamo ripresi un po’, quindi siamo contenti perché abbiamo dimostrato di avere una squadra di Coppa del Mondo con le qualità di quella norvegese. Abbiamo raccolto quanto seminato in Coppa e credo si possa fare ancora meglio. Credo nei ragazzi che ho. Per quanto riguarda l’individuale, sono contentissimo per Martin perché è un grande campione nei riguardi del quale non devo certe essere io a spendere delle parole, ma sono scontento per gli altri, perché avevamo atleti da medaglia, che non sono lì a causa di alcuni piccoli errori al tiro. In ogni caso il lavoro sta pagando, cerchiamo di andare avanti attraverso la strada che abbiamo intrapreso. In ogni caso siamo contenti, il Mondiale è sempre un Mondiale, in Coppa del Mondo sotto un certo punto di vista è più facile perché ci si abitua alle gare, mentre qui c’è maggiore tensione per le medaglie in ballo. Oggi abbiamo vinto questo oro con Martin, che si è ritrovato e ha vinto l’oro, dopo aver vissuto un po’ di tensione fino all’ultimo tiro di Johannes, però è un’ottima gara».
Come si allena un campione come Fourcade?
«Come tutti i grandi campioni. Qualcuno erroneamente pensa che a volte allenare atleti di questo livello sia più difficile, in realtà uno come Martin è talmente professionista che potrebbe quasi allenarsi da solo. Sicuramente è uno che nonostante tutto ha l’umiltà di accettare ancora i consigli, quindi sono veramente contento di poterlo allenare».
Cosa ha significato per te le vittoria di Jacquelin? Da una parte è stata forse la meno attesa.
«No, tutt’altro che inattesa, perché quest’anno era già andato sul podio. Sappiamo che questo atleta ha un tiro molto solido, nonostante abbia ancora alcuni alti e bassi, perché è ancora molto giovane e dobbiamo un po’ guidarlo soprattutto dal punto di vista mentale, nel suo carattere e in quelle cose nelle quali manca ancora un po’. Sono contentissimo perché ha seguito le indicazioni che gli abbiamo dato e ciò l’ha portato a questo risultato. Già a Premanon, però, aveva ottenuto un ottimo risultato, mostrando di avere un buon tiro. Domenica è riuscito a farlo ancora e speriamo si confermi già nelle prossime gare, lo aspettiamo».
In molti vi considerano i favoriti nella staffetta maschile; vi pesa?
«Pesa ma non più di tanto, siamo consapevoli delle nostre capacità. Non voglio togliermi alcuna pressione, perché partiremo per la vittoria. Credo che in staffetta possiamo fare meglio rispetto a quanto fatto fino adesso, perché per gli elementi che abbiamo non sempre siamo riusciti a essere sul pezzo. Abbiamo lavorato tanto per questa gara, vediamo cosa succede».
Anterselva 2020 – Patrick Favre: “Felice per Fourcade; essere favoriti per la staffetta maschile non è un peso”
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